L’antica arte della grappa barricata, o in barrique
La grappa barricata, o in barrique, è il frutto di un lungo processo portato avanti con pazienza e passione per ottenere delle grappe da meditazione di gran classe grazie al ricco boquet di sapori ed aromi sprigionati in un solo sorso. Una grappa, quindi, che va conosciuta in tutte le sue sfumature e caratteristiche per poter essere apprezzata al meglio.
Cosa si intende con “grappa barricata”?
Con tale termine si fa riferimento sia al processo di affinamento di questa pregiata grappa, sia al “contenitore” in cui tale processo avviene: dopo la classica fase di distillazione delle vinacce nel distillatore o alambicco, infatti, le grappe barricate necessitano di un riposo di almeno 12 mesi in barrique (grandi botti di invecchiamento tipicamente di 225 litri). La forza di questo metodo di invecchiamento risiede nella grandezza ridotta di queste botti che permette alla grappa una maggiore ossigenazione sprigionando tutte le sue proprietà organolettiche ed olfattive.
Non si tratta quindi di grappe giovani ma ciò che le rende uniche è proprio il processo di invecchiamento, o per meglio dire di affinamento in botte. Importante sottolineare come ogni distilleria possa modificare a propria discrezione questo tempo minimo di riposo senza mai, tuttavia, andare sotto i 12 mesi. Le grappe che superano i 18 mesi di invecchiamento in legno, invece, possono portare il nome di “Riserva”.
Tale periodo di riposo ha la funzione di far acquisire particolari aromi al prodotto a seconda della varietà di legno che viene usato per creare la barrique: esse, infatti, sono composte da legno assolutamente non trattato con sostanze chimiche per evitare che queste si trasmettano al liquido contenuto andando ad alterare il sapore finale del prodotto. Allo stesso modo, le botti non sono nemmeno impermeabilizzate per permettere al legno di respirare e alla grappa di assorbire il particolare profumo conferito dal legno con cui è composta la barrique.
Un ulteriore elemento che agisce nella determinazione del gusto e profumo finale della grappa barricata è l’eventuale affumicatura della botte (procedura consistente nel passaggio di una fiamma diretta nella parte interna della botte prima che di essa venga completata la montatura) ed il conseguente inconfondibile aroma, oltre alle caratteristiche del luogo in cui sono tenute le botti come il grado di umidità e la temperatura.
La barrique: caratteristiche e legni utilizzati
Risulta evidente, dunque, come la tipologia e la qualità del legno utilizzato per creare queste piccole botti sia fondamentale nel determinare il gusto e l’aroma finale di una grappa barricata.
Tra i legni privilegiati a tal fine troviamo il rovere, l’acacia, il frassino ed il ciliegio. Per quanto riguarda il primo tipo di legno, di solito vengono scelti roveri croati e francesi in ragione della loro qualità e vicinanza geografica, in particolare quelli provenienti dalla foresta di Tronçais, nell’Allier, Nevers, Limosino, Cher e Slavonia: ogni diverso tipo di rovere con le sue proprietà permetterà infatti l’emersione del proprio timbro durante l’invecchiamento della grappa (ad esempio quello di vaniglia per i legni provenienti dalla Borgogna).
Il legno di ciliegio invece, caratterizzato da una colorazione del legno molto chiara, viene utilizzato per dare una connotazione delicata ad essa.
Da segnalare, tuttavia, come la cura per la qualità del legno costituente la barrique sia a volte minata dall’autorizzazione della legge italiana alla pratica della edulcorazione, nel limite massimo del 2%. Quest’ultima consiste nell’aggiunta di zucchero, anche caramellato, nella produzione di grappe invecchiate e riserve, consentendo in questo modo di ingannare il consumatore creando un prodotto con una colorazione molto intensa simile a quella che si ottiene con un effettivo processo di affinamento in legno.
Attenzione alle differenze: grappa barricata o invecchiata?
Nonostante vengano comunemente equiparate, le grappe che recano la generica dicitura “invecchiata” devono essere nettamente distinte da quelle “barricate”: è la stessa legge italiana, infatti, a prescrivere che il primo termine venga utilizzato per le grappe che hanno riposato in botti di qualsiasi tipologia e dimensione per almeno un anno, mentre la seconda descrizione è attribuita solamente nei confronti delle grappe invecchiate per un periodo minimo di 12 mesi, di cui almeno la metà in barriques (le piccole botti con una portata di circa 225 l precedentemente descritte). Quest’ultima è quindi una categoria più ristretta rispetto a quella delle grappe invecchiate.
Aromi e sapori particolari della grappa barricata
Il fascino di questo prezioso prodotto è rappresentato proprio dai particolari aromi e sapori che i mesi di invecchiamento e le caratteristiche del legno della barrique gli hanno conferito. Ogni grappa ha le proprie caratteristiche, tuttavia è possibile tracciare alcune linee guida: i sapori e aromi sono caldi, morbidi e rotondi, con sfumature di tabacco, affumicato, ma anche vaniglia, caffè, cioccolato, chiodi di garofano e cenere. Anche il colore muta a seconda delle suddette componenti, possiamo infatti andare da un colore trasparente, ad un giallo paglierino, fino a dei toni più ambrati ed intensi.